sabato 13 aprile 2013


“Per i giovani un periodo di apprendistato al volante di due anni accanto a mamma e papà prima di prendere la patente vera e propria. È l’idea lanciata dall’Aci alla quinta edizione del Salone internazionale della sicurezza stradale, inaugurato questa mattina a Riva del Garda. Le priorità nella battaglia contro gli incidenti stradali, che ogni anno in Italia stroncano la vita di 5.400 persone, sono la formazione per i giovani al volante e l’innalzamento degli standard di sicurezza della rete stradale. Il 30% degli incidenti, dunque più di 75mila sinistri, sono causati proprio dai neo-patentati. Con un apprendistato di due anni il giovane, secondo l’Aci, potrebbe avvicinarsi in modo pratico al sistema di regole e di comportamenti da tenere sulla strada, accumulando una esperienza utile prima di conseguire la patente vera e propria. Questo accrescerebbe anche il senso di responsabilità dei genitori al volante, utile visto che il 75% dei giovani che causano un incidente ha un genitore autore di un sinistro.”


“Con questa nuova norma si verrebbero così ad accentuare le situazioni di pericolo anche per gli altri utenti della strada, considerando oltretutto che in Italia, o almeno questa è l'opinione che ermerge dai commenti, le dure punizioni previste per chi viola il Codice della strada non sarebbero fatte rispettare. Sostanzialmente, se un sedicenne venisse fermato negli Usa per una qualche infrazione, sarebbe severamente punito, in Italia molto probabilmente la farebbe franca.
Se è vero che buona parte degli interventi parla di patente (che resterebbe vincolata al compimento dei 18 anni) e non di foglio rosa, e non tiene in considerazione l'obbligo di guida accompagnati, è anche vero che la stragrande maggioranza dei nostri navigatori non ritiene utile questo sistema per acquisire esperienza. Anzi. Molti evidenziano la già scarsa dimestichezza e l'incoscienza dimostrata dai ragazzi al volante delle microcar e disapprovano fortemente questo disegno di legge.”

Patente a 16 anni come in America? Nel 2007 l’ACI (Automobil Club d’Italia) ha proposto di dare il foglio rosa ai 16enni permettendo loro di guidare nei due anni precedenti la maggiore età solo accompagnati da un genitore con patente. La proposta però ha incontrato molte opposizioni e non se ne sa più niente.
Tu cosa ne pensi?
Alan Bianchini - Luca Copelli 2L odonto

venerdì 12 aprile 2013

«E’ ormai scientificamente documentato che “pause e periodi di riposo assenti o insufficienti” durante l’attività lavorativa provocano “stress eccessivo, disturbi alla vista, disturbi digestivi, spossatezza, calo del rendimento lavorativo”.»
(articolo di Renato Zonca, Tecnico di Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell'ASL di Bergamo in http://www.benessere.com/salute/arg00/ufficio.htm)

«La ricreazione è un diritto per gli studenti e per gli stessi insegnanti in quanto gli alunni di un istituto sono equiparabili, compatibilmente con la loro età e il loro stato di minori, ai sensi degli artt. 1 e 3 del D.P.R. 547/55 e dell’art. 2 del D.L.vo 626/94, a operatori in uno spazio lavorativo e in idoneo ambiente di apprendimento e di crescita. Ciò implica, per essi, così come per gli impiegati in generale, condizioni favorevoli per lo svolgimento delle attività di entrambi. Di conseguenza, ecco che l’intervallo non diventa un “di più”, ma assume le caratteristiche di una vera e propria pausa lavoro, legalmente concessa e inamovibile»

«Lo studio, per essere efficace necessita da un lato di concentrazione senza rumori di sottofondo, specie se di natura tecnologica, ma anche di pause che consentono alle connessioni neuronali di facilitare la memorizzazione di quanto letto e studiato. Per i bambini è fondamentale che le pause coinvolgano un livello ludico, in particolar modo corporeo. Il bambino che gioca poco col corpo o con i sensi rischia di subire blocchi significativi nei processi di apprendimento. Come diceva Jean Piaget: “L'azione precede il pensiero” quando si tratta di bambini. Trovo molto pericoloso per la crescita e l’apprendimento infantile che gli insegnanti usino come punizione, a scuola, il sospendere la ricreazione»
(Daniele Novara, pedagogista, fondatore del Centro Psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti di Piacenza in http://d.repubblica.it/famiglia/2013/04/02/news/bambini_scuola_ricreazione-1585297/)


Siete d’accordo ad aumentare il tempo dell’intervallo da 10 a 20 minuti?
Sareste disposti a entrare qualche minuto prima e/o uscire qualche istante dopo per far sì che l’ intervallo duri più a lungo?
ESSALAOUI E RYKUN 2L odonto

sabato 6 aprile 2013

offese sui social network

Sappiamo tutti quello che è accaduto nella nostra scuola con Spotted. Anche Il liceo Asproni di Nuoro, ha subito uno scandalo a causa dell’omofobia manifestata da alcuni dei propri studenti.
Il fatto si è consumato sulla pagina Facebook “Spotted: Asproni Nuoro”.

"Messaggi, con tanto di nomi e cognomi, corredati di epiteti omofobi e frequentazioni intime, del tipo: “Lo sappiamo che ti piace il c. di Marco”.
Alcuni studenti iniziano a commentare indignati e sembra che la cosa termini senza conseguenze gravi. A breve pero’ si scatena la guerra on-line. I messaggi si moltiplicano velocemente con riferimenti ad espliciti intrecci sessuali in cui sono coinvolti anche persone adulte.
A questo punto i diretti interessati rispondono per le rime.
La rabbia degli altri studenti  dilaga in pochi minuti e il popolo del liceo Asproni si ribella sul web in difesa dei propri compagni, il cui orientamento sessuale è stato illecitamente diffuso.
La dichiarazione del Garante per la privacy evidenzia l’esigenza di unire gli sforzi in una battaglia che deve vederci prevalere: quella di garantire il rispetto di ognuno di noi a partire dai più giovani che sono i più esposti ai pericoli di una “terra incognita” qual è spesso Internet, e la cui fragilità è ora accentuata dalle sfide tecnologiche che stanno cambiando il nostro modo di essere.
A questo obiettivo il Garante ha di recente dedicato la Giornata europea della privacy e lavora in stretta collaborazione con il Ministero dell’istruzione."


"Proprio perchè la tecnologia è solamente supporto o strumento, non possiamo dire che il social networking è virtuale. [...] Ma noi sappiamo che il social network è immensamente reale, che ha riflessi e ripercussioni sulla nostra vita reale che ancora non siamo in grado di prevedere e capire. Gli scambi informativi tra le persone avvengono realmente, indipendentemente dal tipo o dalla qualità dell’informazione scambiata, tanto che le aziende cominciano a comprendere l’importanza di presidiare i social networks per le proprie azioni commerciali."
 

Voi cosa ne pensate di questa storia? Le offese sui social network sono gravi come quelle reali?  
Andrea Beggi, Ange Anane 2lod

Cittadinanza agli immigrati

Cittadinanza agli immigrati: sì o no?
Secondo noi, ovviamente, la risposta è sì. Voi cosa ne pensate? Leggete i contributi qui sotto e commentate.
(yunfeng Chen; Keh Olga)



C'è da tempo una proposta di legge di modifica della L. 5 febbraio 1992 n. 91 “Nuove norme sulla cittadinanza” che propone di concedere la cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia e minorenni.


«È opportuno rendere possibile l'acquisizione della cittadinanza da parte dei minori figli di immigrati già di fatto integrati nella nostra comunità nazionale. L'ostilità nei confronti del l'immigrazione deve essere considerata un rifiuto della realtà, frutto di ingiustificate paure troppo spesso alimentate nel dibattito pubblico. Il fenomeno immigratorio, che è inevitabile, deve essere perciò accompagnato da politiche adeguate, perché a coloro che vengono a lavorare in Italia sia attribuito il rispetto che meritano, nell'osservanza delle nostre leggi». (Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica Italiana, Giornata internazionale del migrante, 18/12/2012)


L'ANOLF Giovani di 2^ generazione è nata per realizzare un obiettivo profondamente giusto: riformare la legge sulla cittadinanza L. 91/92 introducendo il principio dello "ius soli" e contribuire a trasformare una società aperta verso le diversità in un mondo sempre più multietnico, multiculturale, dove l'Italia sia più consapevole e si riconosca in tutti i suoi figli, che molto contribuiscono alla ricchezza culturale del nostro paese.”



Il 72,1% degli italiani è favorevole all’introduzione dello ius soli per il conferimento della cittadinanza a quanti nascono in Italia da genitori stranieri [...] Ma se c’è un’evoluzione positiva nell’accettazione degli stranieri da parte degli italiani, permangono ancora diffidenze e pregiudizi. L’immigrato che lavora va bene, non “ruba” più il posto agli italiani, ma l’idea che possa far parte del nostro vicinato o della nostra famiglia inquieta ancora.”
http://www.acli.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=6990:cittadinanza-72-italiani-favorevoli-a-ius-soli-non-ci-sono-pi%C3%B9-alibi&Itemid=351


Nel programma del Popolo delle Libertà, che coincide con quello della Lega, in effetti non si parla di riforma della cittadinanza. Tra l’altro, il tema dell’immigrazione compare solo nel capitolo dedicato alla sicurezza, dove parla di contrasto alla clandestinità e di accordi per il rimpatrio dei detenuti stranieri.  Le posizioni della Lega Nord, principale alleata del Popolo delle Libertà anche alle prossime elezioni, sono chiarissime: non serve, non se ne parla. Anche perché dando la cittadinanza ai figli degli immigrati si renderebbero inespellibili i loro genitori.”


La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso. O meglio, un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall'altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della "liberalizzazione" delle nascite.”
(Beppe Grillo, gennaio 2012)
http://www.beppegrillo.it/2012/01/la_cittadinanza.html